Parrocchia di Galliate

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I Santi Martiri Giusto e Aurelio

Molto poco si sa sui santi martiri Giusto e Aurelio, due cittadini romani vissuti in età imperiale al tempo delle persecuzioni e venerati come protettori del borgo di Galliate da metà Seicento.

I loro resti mortali, rinvenuti nel dicembre 1646 duranti gli scavi nelle catacombe romane di Calepodio, furono affidati alla nobildonna Maria Aldobrandina Sforza, marchesa di Caravaggio e contessa di Galliate, che li donò alla comunità galliatese il 15 settembre 1651.

Le preziose reliquie, riposte in due piccole cassette rivestite di seta e oro, dopo essere state provvisoriamente ospitate nel vicino convento dei frati serviti della Scaglia, il 17 dello stesso mese furono solennemente trasportate con grande partecipazione di fedeli nella chiesa parrocchiale del borgo, dove trovarono sistemazione poco tempo dopo in una cripta aperta sotto l’altar maggiore.

Ai primi del Settecento però, per prevenire possibili danni provocati dall’umidità, i loro corpi, messi in due arche di legno provviste di vetri, vennero accolti in una capace urna alla sommità di un altare di marmo nero di Como, costruito per l’occasione dal marmorino svizzero Antonio Rossi in una cappella laterale della stessa parrocchiale.

Nel settembre 1835, realizzato su disegno di Giovanni Antonio Melchioni un nuovo altare, i resti dei due martiri, ricomposti e vestiti sfarzosamente con abiti militari da antichi romani (sebbene non vi fossero documenti che attestassero la loro appartenenza all’esercito imperiale), furono collocati nell’attuale cassa di rame argentato, progettata e realizzata da Giovanni Ubicini.

Ospitati dal 1851 nel vicino oratorio di Sant’Urbano durante la ricostruzione della chiesa parrocchiale, fecero ritorno in essa l’11 ottobre 1863: per loro venne eretto nel transetto di levante un elegante altare di marmo bianco, su disegno dell’architetto Pietro Moraglia. Ma anche questa non era destinata ad essere la sistemazione definitiva.

Nel 1885 si dette infatti avvio all’edificazione dell’attuale scurolo, a pianta centrale e con tiburio ottagonale, progettato dal galliatese don Ercole Marietti e decorato dai fratelli Turri di Legnano (l’altare è del marmista Zara). Lì i santi martiri Giusto e Aurelio sono esposti alla venerazione dei fedeli dal 1889.

Grande è la devozione che ha accompagnato i due martiri sin dal loro arrivo a Galliate: spesso invocati nei secoli scorsi per i bisogni dell’intera popolazione o di singoli fedeli, ad essi vennero affidati nella Seconda guerra mondiale i militari galliatesi al fronte.

Più volte portati in processione per le vie del paese, sono passati tra le case di Galliate l’ultima volta nel settembre del 1989, a cent’anni esatti dall’apertura dello scurolo.

      

Roberto Cardano

Ultimo aggiornamento: 06 Ott 2023