“L’Eucaristia celebrata in verità di spirito impegna i credenti a liberarsi dall’egoismo e dalle chiusure abituali, a mettersi accanto ai poveri, privilegiandoli nell’azione pastorale, ad assumere profeticamente e in ogni campo un ruolo di denuncia sui problemi che determinano la povertà, a lasciarsi coinvolgere nell’impegno politico e sociale per rimuovere le cause della povertà e dell’ingiusta conflittualità, a creare un tessuto sociale solidale ed aperto per contenere il disagio e proporre reali alternative di vita.”
“Una lunga consuetudine d’atteggiamenti individualistici nella prassi sacramentale ha lasciato senza dubbio il suo segno.”
libro III cap. I, 1990)
Continueremo in modo concreto nella nostra comunità il cammino che ci aiuti a togliere la mentalità della “messa privatizzata”, perché la messa sia “più vera”.
E‘ doveroso infatti ricordarci che:
Þ nella celebrazione comunitaria dell‘Eucaristia il ricordo per i defunti è esteso a tutti i defunti, anche se poi ciascuno prega per i propri cari;
Þ tuttavia può risultare opportuno segnalare di volta in volta, come intenzione di preghiera comunitaria, il ricordo particolare di persone vive o defunte: non è necessario pronunciarne i nomi e i cognomi a voce alta durante la celebrazione, è sufficiente indicarli negli appositi luoghi delle chiese;
Þ è bene ricordare che le offerte elargite dai fedeli in occasione di messe, altri sacramenti o collette, hanno una triplice finalità:
1° sovvenire alle molteplici necessità della parrocchia nelle sue persone e nelle sue strutture;
2° riprendere lo spirito genuino della chiesa primitiva le cui offerte erano orientate alla carità in favore dei poveri;
3° aprirci agli orizzonti della missione con spirito solidale.
Pertanto, per porre segni concreti di una comunità viva, continueremo a realizzare queste scelte:
a) i nomi dei defunti saranno pronunciati solo durante i funerali;
b) i legati manterranno il giorno fissato;i “legati conglobati”saranno ricordati al 1° venerdì del mese corrispondente
c) le messe, sia nella chiesa parrocchiale che nelle chiese rionali, potranno essere celebrate con più intenzioni e queste saranno esposte nei luoghi appositi;
d) gli orari delle messe e di altre celebrazioni potranno essere cambiati per esigenze diocesane, di vicariato o parrocchiali;
e) il ricavato delle offerte sarà dedicato a sostenere le necessità della comunità parrocchiale, sviluppare opere di carità in favore dei poveri e diffondere una maggiore apertura allo spirito missionario;
f) con quanto corrisponde loro mensilmente per le messe celebrate, i sacerdoti costituiranno una cassa comune e con essa sosterranno alcune micro-realizzazioni che saranno individuate assieme alla comunità (realizzazioni già adempiute es.: Kenia Sr. Aurelia, Nevé-Shalon ragazzi Israeliani-Palestinesi, Comumità Rafael Montevideo, Alternativa Chuy Uruguay, Togo, case accoglienza…).
L’amore di Cristo, manifestato in noi nell’Eucaristia, si trasforma così in un gesto d’amore verso i nostri fratelli, per la costruzione del Regno di Dio.